Franco Vilardo, attivista del movimento 5 stelle vicino al centro sociale Askatasuna, come le foto del suo profilo tradiscono, stavolta l’ha sparata grossa. Non è la prima volta che l’irruento compagno della nuova capogruppo grillina al Comune di Torino si lancia contro le istituzioni che peraltro ora la moglie dovrebbe rappresentare.

E’ sufficiente dare uno sguardo al profilo pubblico (quindi visibile a tutti) per accorgersi che già pochi giorni fa aveva pesantemente attaccato anche l’organizzazione no profit di Telethon, a suo dire rea di effettuare sperimentazioni sugli animali al “solo scopo” di trovare soluzioni farmacologiche per molte malattie rare. Una visione forse leggermente distorta della realtà, come d’altra parte il racconto della serata del 20 giugno scorso, dove secondo il Vilardo la polizia ha caricato innocui clienti dei bar, posizione condivisa dal centro sociale Askatasuna.

Ora Chiara Appendino si ritrova attaccata su due fronti: un fronte interno da parte degli attivisti (e consiglieri) vicini ai centri sociali che in molti sui social raffigurano come un improbabile neo-fascista, con in mano un manganello, e sul secondo fronte le opposizioni che pressate dalla cittadinanza che chiede un ritorno all’ordine e alla sicurezza per le strade del capoluogo piemontese comincia a stigmatizzare (o ad ingigantire?) ogni problematica.

Di certo questa ulteriore uscita, la cui responsabilità personale ricade sul Vilardo, non agevola una situazione che sul profilo dell’ordine pubblico appare vieppiù fuori controllo. Sotto accusa oltre alla giunta grillina ora c’è sopratutto il questore Angelo Sanna; prima Piazza San Carlo dove le forze dell’ordine non erano presenti, ora Piazza Santa Giulia dove le forze, a detta dei centri sociali, erano troppo presenti. Il rischio è che nel caos generale sia proprio Sanna il capro espiatorio, proprio come già successo clamorosamente all’Assessore Giannuzzi, giubilato forse per non aver provveduto alla pulizia della piazza dove la sera prima 1526 persone sono rimaste ferite ed una è morta.